Il modello di organizzazione e gestione (o “modello ex D.Lgs. n. 231/2001”) adottato da persona giuridica, società od associazione privi di personalità giuridica, è volto a prevenire la responsabilità degli enti per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato.
Le imprese, gli enti e tutti i soggetti interessati possono tutelarsi, in via preventiva e strutturata, rispetto a tali responsabilità ed alle conseguenti pesanti sanzioni.
Non potendo essere ritenuti responsabili qualora, prima della commissione di un reato da parte di un soggetto ad essi funzionalmente collegato, abbiano adottato ed efficacemente attuato Modelli di organizzazione e gestione idonei ad evitarlo.
Questo volume offre, attraverso appositi strumenti operativi, una panoramica completa ed un profilo dettagliato con casi pratici, aggiornato con la più recente giurisprudenza. La necessità di implementare un Modello Organizzativo ex D.Lgs. n. 231/2001, per gli effetti positivi che discendono dalla sua concreta adozione, potrebbe trasformarsi in una reale opportunità per costruire un efficace sistema di corporate governance, improntato alla cultura della legalità.
Avvocato cassazionista, arbitro e docente universitario. È Presidente dell’Associazione Legali Italiani e consigliere nazionale dell’Unione Nazionale Consumatori. Specializzato in diritto civile e commerciale, è autore di numerose pubblicazioni, nonché relatore in convegni e seminari.
Laurea in giurisprudenza. Iscritto all’albo degli avvocati, consulente specializzato in Compliance Antiriciclaggio, D.Lgs. n. 231/2001, Trasparenza e Privacy, svolge attività di relatore e docente in convegni, seminari e corsi dedicati ai professionisti ed al sistema bancario, finanziario ed assicurativo, oltre ad aver svolto docenze per la Scuola Superiore dell’Economia e delle Finanze (Scuola di Formazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze) sul tema “Antiusura ed Antiriciclaggio”. Presta tutela ed assistenza legale connessa a violazioni della normativa Antiriciclaggio e normativa ex D.Lgs. n. 231/2001. È tra i Fondatori, nonché Consigliere, dell’Associazione Italiana Responsabili Antiriciclaggio (AIRA). Collabora con l’Università di Pisa come docente per il master post laurea in “Auditing e Controllo Interno”. Ha ricoperto l’incarico di Presidente dell’Organismo di Vigilanza ex D.Lgs. n. 231/2001 presso la Banca dei Due Mari di Calabria Credito Cooperativo in A.S.
Laureato in economia e commercio e, successivamente, in economia aziendale nel 2012. Commercialista e Revisore Contabile, dal 1998 ha intrapreso il lavoro in banca, occupandosi prevalentemente di finanziamenti speciali alle imprese, di pianificazione e controllo di gestione, di organizzazione e, nel 2014/2015, ha svolto l’incarico di Membro dell’Organismo di Vigilanza 231 presso la BCC dei Due Mari. È attualmente dipendente presso la BCC Mediocrati. Ha svolto diversi incarichi di docenza in corsi di formazione sull’autoimprenditorialità, relatore di seminari e workshop rivolti al mondo delle imprese.
L’esperienza di ciascun autore ha permesso di sviluppare una metodologia di Consulenza 231 Certificata, che ti permette di progettare e implementare un Modello 231 nella tua azienda in maniera semplice e veloce!
La nostra metodologia di Consulenza Modello Organizzativo 231, prevede un percorso di affiancamento al tuo personale interno per la creazione, la gestione, il mantenimento e il miglioramento del tuo Modello 231, l’outsourcing della funzione di ODV 231, lo svolgimento di Audit 231 e l’ottenimento della Certificazione 231.
Al termine delle attività di Consulenza Modello 231, ti garantiremo un Servizio di Assistenza 231 continuativa, il servizio di organismo di vigilanza 231, un Aggiornamento Normativo 231 costante, Audit 231 periodici e il mantenimento della Certificazione 231, al fine di supportarti nel mantenimento e aggiornamento del tuo Modello Organizzativo 231.
Il nostro Team di esperti con pochi interventi è in grado di progettare e implementare un Modello Organizzativo 231 e farti ottenere la Certificazione 231 per i seguenti reati presupposti del D.lgs. 231/01:
Quali Enti Amministrativi
Privi di Personalità Giuridica
Capitolo I – La responsabilità amministrativa delle aziende
1. I presupposti normativi
2. La responsabilità amministrativa dell’ente
2.1. Individuazione della natura giuridica della responsabilità degli enti
3. Elementi soggettivi del d.lgs. 231/2001
4. L’interesse e il vantaggio
5. I principali reati previsti dal d.lgs. 231/2001
6. Presupposti processuali e operativi
7. Le nuove norme antiriciclaggio e la responsabilità amministrativa delle società ex d.lgs. 231/2001
7.1. Modelli organizzativi ed antiriciclaggio
8. Gli enti non lucrativi
9. Gli enti di piccole dimensioni
10. Gli enti criminali
11. Gli enti di diritto straniero
12. Le holdings
13. Il gruppo di imprese
14. Responsabilità amministrativa e vicende modificative dell’ente: cenni generali
14.1. La trasformazione dell’ente
14.2. La fusione dell’ente
14.3. La scissione dell’ente
14.4. Cessione e conferimento di azienda
15. Il superamento del principio societas delinquere non potest e i canoni costituzionali di riferimento per l’accertamento della responsabilità
16. La scelta del processo penale come luogo di accertamento della responsabilità dell’ente: ragioni ed implicazioni
17. La trasformazione della finalità del processo penale: da luogo di accertamento del reato a strumento preventivo
18. Accertamento della responsabilità amministrativa dell’ente e regole processualpenalistiche: profili critici
19. Nozione di profitto del reato
20. Profili applicativi
21. La costituzione di parte civile nel processo a carico degli enti
22. L’assimilazione dell’ente all’imputato: un’equiparazione imperfetta. Il diverso atteggiarsi dell’onere probatorio e la violazione della presunzione di non colpevolezza
23. La portata esimente dei compliance program tra onere e obbligo di adozione
24. La struttura del sistema cautelare nel procedimento di accertamento della responsabilità degli enti
25. La finalità delle misure cautelari nel processo penale de societate
26. La (in)compatibilità della finalità del sistema cautelare contra
societatem con la presunzione di non colpevolezza
27. La portata della presunzione di non colpevolezza
28. La presunzione di non colpevolezza e le misure cautelari interdittive
29. La presunzione di non colpevolezza e la persona giuridica
30. Le misure cautelari ed il comportamento processuale dell’ente: contrasto col principio nemo tenetur se detegere?
Capitolo II – Il d.lgs. 231/2001 e i modelli di organizzazione, gestione e controllo
1. Il modello di organizzazione, gestione e controllo: obbligo di adozione e il suo valore esimente dal reato
2. I benefici in caso di adozione dei modelli organizzativi e le conseguenze della mancata adozione
2.1. Giurisprudenza e dottrina in materia di obbligatorietà del modello
3. L’adozione di un modello organizzativo ex d.lgs. 231 e il sistema dei controlli interni di un’impresa
4. Il controllo volontario e la gestione del rischio attraverso il modello 231
5. Contrasto alla corruzione e responsabilità degli enti
6. I nuovi sistemi di gestione del rischio corruzione: relazione tra ISO 37001 e d.lgs. n. 231/2001
7. La responsabilità penale delle società fuori dal confine italiano: relazioni ed asimmetrie tra il d.lgs. 231/2001, l’US FCPA e l’UK Bribery Act
7.1. Alcuni confronti con la legislazione italiana
Capitolo III – La predisposizione di un modello organizzativo
1. Implementazione del modello organizzativo
2. Gestione, organizzazione del modello e pianificazione delle attività di controllo
3. Le fasi di predisposizione del modello
4. Definizione di “Parte Speciale” del modello
5. Analisi del modello: aspetti operativi, caratteristiche e le implicazioni della sua adozione
6. L’Organismo di Vigilanza e gli attori della governance
6.1. Segue: funzioni e responsabilità
7. Il sistema di tutela per i segnalanti
8. La revisione e la valutazione di idoneità del modello
Capitolo IV – Modello organizzativo: vantaggi, effetti e opportunità
1. Perché le aziende sono restie ad adottare un modello organizzativo 231
2. Giurisprudenza, dottrina e analisi empirica a confronto: suggerimenti per la risoluzione di eventuali criticità che possono derivare dall’implementazione del modello 231
3. L’eticità d’impresa nell’ambito del d.lgs. 231
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